L’Omeopatia è Filosofia della Salute”: questa frase ha dato il La al Corso di Omeopatia tenuto dalla Dott.ssa Cristina Porcu, farmacista omeopata specializzata in fitoterapia e omeopatia, docente della Scuola di Naturopatia del Centro Studi Naturalia. Una frase bellissima che racchiude il pensiero Hahnemmaniano di salute.
L’omeopatia, è una terapia in grado di portare a guarigione il “malato” e non solo la malattia. Spesso, la medicina ufficiale rifiuta la terapia omeopatica ritenendola non efficace perché priva di un fondamento scientifico, e sperimentale.
Tutto questo è falso, poiché il rimedio omeopatico viene sperimentato, prima di essere messo in commercio, sull’uomo sano e la sua riproducibilità è evidenziata e confermata da ben due secoli di studi e successi.
L’Omeopatia è filosofia della salute: un lungo percorso che parte da Ippocrate (principio di similitudine con Helleborus)ed attraversa tutta la storia dell’uomo, Paracelso, Galileo, maanche per i grandi filosofi da Platone a Kant fino a Freud, tutti a cercare, da diversi punti di vista, di capire l’UOMO, dai suoi meccanicismi (macchina uomo) alla sua visione più metafisica e perfino spirituale. Come loro (pionieri della scienza dell‘uomo) , Hannemann delinea il complesso sistema che collega indissolubilmente il corpo alla mente aggiungendo la visione globale e l’acqua come mezzo di guarigione.
Omeopatia: acqua fresca?
Spesso si sente dire che l’omeopatia è solo acqua perché non c’è, a livello ponderale, sostanza farmacologicamente attiva.
Questo è vero nel senso che non si somministrano dosi ponderali, come nella medicina tradizionale, ma ricordiamo che proprio le dosi ponderali portano effetti collaterali e controindicazioni mentre in omeopatia la sostanza non è presente in quantità fisiche ma lo è in termini di energia biologicamente attiva, cioè la materia di base viene diluita e dinamizzata fino ad ottenere delle dosi infinitesimali della sostanza medicamentosa privando la stessa di tutti gli effetti nocivi e indesiderabili.
L’omeopatia ha due secoli di vita ma ha già una lunga storia, una storia scandita da una serie di progressi che la “medicina dei simili” ha raggiunto nel diffondersi, con fervore missionario, in regioni ben lontane dalla sua terra d’origine: in India, negli Stati Uniti, in Francia, In Inghilterra, in Brasile, in Argentina, Messico, ecc.
Medicina nata 200 anni fa attraverso gli studi del suo fondatore Dott. S. Hahnemann (Meißen, 10 o 11 aprile 1755 – Parigi, 2 luglio 1843), medico tedesco, il quale traducendo testi di materia medica, intuì il comportamento del chinino e formulò un’ipotesi che poi sperimentò su se stesso. La stessa sperimentazione fu fatta su altri volontari ottenendo sempre gli stessi risultati.
Quindi, poiché Hahnemann sperimentò il risultato delle sue osservazioni sull’uomo sano e non su delle cavie, si potrebbe dire che ci troviamo nel campo della sperimentazione scientifica vera e propria.
Hahnemann notò che il chinino usato come rimedio nei malati di malaria, provocava, nelle persone addette alla produzione della sostanza, gli stessi sintomi della malaria.
Nello stesso modo sperimentò altre sostanze ricavate sia dal mondo vegetale, ma non solo, ma anche dal regno animale (esempio Lachesis) e minerale (Sulphur).
Grazie a questi studi e alla sua geniale intuizione, poté, dopo svariati anni di studi, formulare il principio su cui poggia tutta la medicina omeopatica e cioè: il principio di similitudine.
Il principio di similitudine
“Il Principio di Similitudine” afferma che “le malattie guariscono con i rimedi che provocano in un individuo sano i sintomi della malattia stessa”, ciò sta a significare che la guarigione si ottiene somministrando al malato la sostanza che ha provocato nell’individuo sano gli stessi sintomi di malattia. Il caffè (Coffea) disturba il sonno di molte persone; in dose omeopatica è utile per trattare certe forme d’insonnia. In dose tossica, l’oppio (Opium) paralizza la muscolatura intestinale; in dose omeopatica interverrà favorevolmente nel trattamento della costipazione.
Differenza tra Omeopatia ed Allopatia
L’allopatia è un metodo terapeutico che nel processo di guarigione utilizza sostanze che inducono effetti contrari alla natura della malattia, cioè sopprime i sintomi senza curare la malattia che scatena il sintomo stesso e non tiene conto dell’ammalato nella sua interezza, ma rende l’organismo un insieme di organi e apparati tutti distinti l’uno dall’altro.
L’omeopatia, invece, modifica il terreno dell’ammalato cioè, mette il paziente in condizione di guarire se stesso stimolando le sue difese naturali contro l’agente patogeno. In altri termini il rimedio omeopatico agisce come un catalizzatore, sostanza la cui presenza a dosi infinitesimali è essenziale per lo svolgimento di molte reazioni chimiche.
Questo non vuol dire che dobbiamo rifiutare un antibiotico perché dannoso, ma far si che il farmaco allopatico e quello omeopatico siano l’uno il complemento dell’altro.
Comprendere con il caso pratico
Facciamo alcuni esempi per meglio comprendere come agisce il rimedio omeopatico.
– La puntura d’ape provoca edema roseo con sensazione di prurito e bruciore locale, migliorata da applicazioni fredde. “Apis” il rimedio omeopatico preparato dalla triturazione, dinamizzazione e diluizione, (fino a raggiungere la dose “infinitesimale”) dell’intera ape, agisce non solo in caso di punture di insetto, ma anche in ogni forma di infiammazione acuta della pelle delle mucose e delle sierose (orticaria, mal di gola, artrite) caratterizzata da apparizione rapida, edema roseo, pruriginoso e bruciante, migliorata dal freddo.
– Una dose eccessiva di pepe di Cayenne può infiammare le mucose digestive e urinarie; “Capsicum”, il rimedio omeopatico che si ottiene dai frutti essiccati, agisce contro i bruciori dello stomaco e del colon, contro certe faringiti e certe otiti.
– L’avvelenamento da tabacco può portare nausea, vomito, vertigini, tachicardia, collasso; gli stessi sintomi vengono curati da “Tabacum” non solo in caso di tabagismo, ma anche in caso di mal di mare, angina pectoris, aortite.
Di cosa abbiamo parlato a lezione?
Pilastro portante dell’omeopatia è l’assunto che “non bisogna eliminare il sintomo ma cercare di curare dall’interno la causa del problema”.
Omeopatia è innanzittutto, come abbiamo detto, Filosofia della salute, pertanto comprendere i fondamenti filosofici dell’omeopatia è il primo passo per studiare i principi dell’omeopatia:
*LEGGE DI SIMILITUDINE
* DILUIZIONE
* DINAMIZZAZIONE
* SPERIMENTAZIONE SU INDIVIDUI SANI
* VIS MEDICATRIX NATURAE
Attraverso l’analisi di casi concreti abbaimo visto potuto riconoscere le COSTITUZIONI omeopatiche, e analizzato alcuni rimedi. Abbiamo parlato di MIASMI(psora- sicosi-sifilis), e analizzato esempi miasmatici. Una materia tanto complessa quanto fondamentale per i futuri naturopati!